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LA FESTA “C’ERA UNA VOLTA … MONTEPETRIOLO”

In estate, la settimana precedente al Ferragosto, da ormai 30 anni, la popolazione organizza la manifestazione “C’era una Volta… Montepetriolo”, tipica sagra paesana umbra i cui prodotti tipici sono lo spezzatino di cinghiale e il tartufo. La sagra è giunta nel 2012, alla sua trentesima edizione, ma negli anni sono stati significativi i cambiamenti apportati.

Agli esordi infatti, come piace ricordare agli abitanti, tutto era svolto artigianalmente dalle donne del paese che iniziavano la preparazione degli alimenti già da molte settimane prima della festa; si iniziò con la cottura di soli 14 kg di cinghiale … oggi siamo arrivati a prepararne circa 150 kg a sera: dieci volte tanto! I cinghiali cucinati erano quelli uccisi dalla squadra di caccia locale durante l’inverno; la verdura veniva raccolta nei campi e conservata in vista della sagra; la mattina di buon’ora le donne si riunivano per preparare tagliatelle fatte a mano e zuppa inglese; tutti i prodotti consumati erano quasi esclusivamente provenienti dai campi degli abitanti; anche il tartufo era quello che alcuni montepetriolesi andavano a raccogliere.

Quotidianamente veniva preparato il tipico Monte Re, ancora realizzato secondo la ricetta originale – un dolce a base di corn flakes e cioccolato fondente, ricoperto da panna montata. Questa specialità nacque dall’idea del paesano Ricotta Eugenio, che ideò anche la particolarità del nome (monte ad indicare Montepetriolo e RE per Ricotta Eugenio) e che tuttora custodisce il segreto della preparazione. Nelle prime edizioni – che duravano solo 3 giorni, i camerieri indossavano dei tipici costumi da contadini e in cucina invece grembiuli e cuffiette tutti uguali; il vino veniva servito in vaselle di coccio e il menù comprendeva anche le tipiche spighe e patate cotte sotto la cenere; a tutte le signore ospiti veniva donata una rosa; la strada principale del paese veniva addobbata con file di bandierine colorate e luci. Tra le varie attività proposte per l’intrattenimento del dopo cena, c’era il tiro a segno con la carabina, un’esposizione di vini in una tipica grotta ancora conservata e un banco per la vendita del tartufo. L’attrattiva principale era tuttavia svolta durante il giorno del ferragosto: la corsa dei carrettini.

La corsa si è svolta fino al 1995; ogni rione, contrassegnato da un diverso colore, costruiva un vero e proprio “carrettino” in legno, che correva lungo la via principale del paese che veniva per questo chiusa al traffico.

Il carrettino Il carrettino

Oggi le attuali normative igieniche non permettono di conservare queste antiche tradizioni ma le varie pietanze preparate, grazie ad un’attenta e costante ricerca delle materie prime, sono senza dubbio della stessa bontà e genuinità. I montepetriolesi sono grati ai volenterosi che iniziarono quest’avventura partendo dal niente e che oggi, con lo stesso entusiasmo continuano ad impegnarsi per la buona riuscita della sagra. Rimane viva la speranza che le nuove generazioni che ricevono il testimone, impieghino lo stesso entusiasmo e la stessa dedizione nel perpetrare questa tradizione che rappresenta una significativa pagina di cultura locale della campagna umbra.

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